vendredi 9 mars 2012

Colloque : Lo storico dell’arte intelletuale e politico, in Francia e in Italia (Rome, 16-17 mars 2012)



Colloque : Lo storico dell’arte intelletuale e politico, in Francia e in Italia
Rome, Villa Medici, Accademia dei Lincei, 16-17 mars 2012


Max Weber ha mostrato la difficoltà di conciliare l’etica della responsabilità sostenuta dagli studiosi e l’etica dei princìpi che anima l’uomo politico. La ricerca della verità attraverso un atteggiamento razionale (scienza) sembra in effetti opporsi all’uso di tutti i mezzi possibili per raggiungere il fine a sostegno di una ideologia (politica). Weber ammette tuttavia la debolezza e la complementarità di questa distinzione scrivendo che l’etica dei princìpi e l’etica della responsabilità non sono in contraddizione ma si completano l’una con l’altra e costituiscono insieme l’uomo autentico, vale a dire un uomo che può ambire alla vocazione politica”. Pertanto, lo studioso impegnato politicamente può veramente riuscire ad essere un “uomo autentico”?
La celebrazione dei centenari della nascita di André Chastel (2012) e di Giulio Carlo Argan (2009) può essere l’occasione per mettere in luce, nel campo della storia dell’arte, la figura dell’intellettuale impegnato anche politicamente. Entrambi non sono forse usciti dall’ambito strettamente universitario per influire sulle politiche culturali del loro tempo e, specialmente, sulla preservazione del patrimonio storico e artistico?
Le personalità di Argan e Chastel hanno incarnato uno dei tipi ideali weberiani, sollecitando oggi una più ampia riflessione sull’influsso politico degli intellettuali nell’azione culturale dello Stato sia in Francia che in Italia. In particolare sarà utile valutare l’apporto specifico delle loro conoscenze alla protezione del patrimonio artistico, monumentale e paesaggistico, alla formazione e l’utilizzo di archivi e biblioteche, all’educazione artistica e culturale. In un quadro più ampio, si possono affiancare ad altre personalità come Malraux, Spadolini, Picon, Ragghianti, Zeri, ecc. La rievocazione dell’opera di queste figure di intellettuali permetterà di raffrontare diversi tipi di impegno, ciascuno a suo modo incarnanti il difficile equilibrio teorizzato da Max Weber tra l’etica degli intellettuali e l’etica dei politici. Infine, si discuterà in modo specifico della necessità di politiche culturali che valorizzino le conoscenze storiche e artistiche presso il maggior numero di persone. Si cercherà di comprendere come questi saperi critici possano contribuire a formare un’opinione pubblica illuminata, fondamento di ogni vera democrazia.

Programme en pièce jointe